Per prima cosa osserviamo che la facilità di inclinare il timone, ovvero come si dice in gergo metterlo alla banda, deriva la possibilità di governare la nave e pertanto esso è collegato con dispositivi e apparecchiature che consentono di farlo ruotare di angoli più o meno ampi attorno ad un asse verticale che si definisce Asse di rotazione del timone.
Sembra ovvio dire che a causa dei movimenti del timone, si ha il movimento della nave, ovvero si ha una accostata, la nave compie in questa situazione abbiamo un movimento di evoluzione.
La manovra si esegue di solito da una stazione di governo, usualmente ubicata sul ponte di comando, mediante una ruota di governo o ruota del timone o ruota a caviglie.
Ricordiamo che si mette il timone a dritta se si fa girare la ruota di governo in senso orario, si mette il timone a sinistra se la si fa girare in senso antiorario
Sull'estremità superiore della testa è rigidamente applicato un pezzo molto robusto che si chiama barra e che serve per collegare il timone con i meccanismi predisposti per la sua manovra. La barra può assumere diverse forme, ma la sua presenza è indispensabile per poter applicare sulla testa del timone il movimento per portarlo e mantenerlo alla banda.
La pala è
normalmente formata da un telaio resistente e da lamiere che lo rivestono
in modo da assicurare una perfetta impermeabilità all'acqua. Nel
telaio si distingue un fusto o anima
che possiamo riguardare come prolungamento della testa, e un rovescio o
spalla
che si identifica con il alto poppiero del timone e si collega al fusto
mediante due o più bracci orizzontali.
Quello che si vede in figura è una delle sistemazioni più classiche del timone. E' un timone ordinario, incernierato al dritto mediante un sistema di perni, detti agugliotti e solidi occhielli che si trovano sulla faccia posteriore del dritto detti femminelle. La femminella a gotto rappresenta il punto ove il timone scarica la maggior parte del suo peso, e si trova in prossimità del calcagnolo.