PERCHE' UNA NAVE GALLEGGIA?

    Rispondere alla semplice domanda "Perchè una nave galleggia?"  potrebbe sembrare una delle cose più semplici e ovvie di questo mondo.
    Sappiamo che l'acqua esercita una pressione su un oggetto sempre in direzione ortogonale alla superficie dell'oggetto e che questa cresce con l'aumentare della profondità.
    Consideriamo un parallelepipedo, o semplicemente una scatola, essa ha un certo peso, dovuto al fatto che si trova sulla terra ove agisce la forza di gravità. Quando immergiamo in acqua questa scatola l'acqua crea una pressione sulle pareti proporzionale alla profondità. Da notare subito che le forze agenti sulle pareti laterali, non hanno influenza ai fini della galleggiabilità, quindi possiamo eliminarle. Invece le forze agenti dal basso  verso l'alto, quindi sul fondo della scatola rimangono.

    Per poter visualizzare le forze, l'uomo si è inventano uno strumento detto vettore, dotato di punto di applicazione, direzione, verso, intensità. Poi si è accorto che per analizzare il movimento di un oggetto non è importante studiare ogni punto di esso, ma un punto particolare dove si pensa applicato il peso agente su di esso ovvero il baricentro. Analogamente, tutte le forze di pressione dovute all'acqua  vengono prima raggruppate in una forza complessiva detta risultante, applicata in un punto detto centro di carena, ovvero centro della parte immersa.
    Abbiamo visto allora che esiste una forza verso il basso che è il peso, ed una forza opposta che chiamiamo spinta idrostatica, ovvero generata dall'acqua ( ricordiamo il Principio di Archimede, un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume del liquido spostato). Quando accade che il peso uguaglia la spinta si ha una situazione di equilibrio ovvero la mia scatola sta ferma, cioè galleggia.
Riassumendo, la condizione di galleggiabilità di una nave è:
PESO=SPINTA
 


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